Storia

Una vita da sempre nel mondo della ristorazione, quella della famiglia Stano.

Una famiglia numerosa, che ha vissuto in pieno le trasformazioni di una città: dai Sassi quali vergogna nazionale alla città che, prima patrimonio Unesco e poi Capitale europea della Cultura nel 2019, si è resa protagonista di una notorietà che l’ha portata ad essere negli occhi e nel cuore dei tanti visitatori che ogni anno ne rimangono incantati. Anche per il gusto della sua cucina tradizionale.

Dall’età di 11 anni, il piccolo Franco cominciò a lavorare prima come garzone in un bar e poi in pasticceria. Tra il servire, il mescere, il mescolare, il dosare gli ingredienti e l’aiutare i suoi colleghi, Franco, sveglio, attento e pieno di buona volontà, iniziò ad apprendere i trucchi e i segreti per creare saporite meraviglie e relazioni con i clienti.

Tutta l’adolescenza l’ha passata a Matera, perfezionando l’abilità nelle mansioni che man mano gli venivano affidate, alternandosi tra la posizione di banconista e quella di cameriere, in tante realtà storiche locali, alcune ancora attive e altre che hanno visto il tramonto della propria era.

E Franco è rimasto sempre qui, nella sua Basilicata, anche quando decise di intraprendere la sua prima esperienza di lavoro stagionale lontanto da casa, a Metaponto, sulla costa ionica, dove continuare ad apprendere trucchi e segreti di un mestiere, quello della ristorazione, in cui è necessario saper dosare sì gli ingredienti, ma anche la propria personalità.

Negli anni della sua giovinezza, oltre al duro lavoro e ai sacrifici, la vita di Franco fu illuminata dall’incontro con Maria, la giovane donna di cui s’innamorò e che portò subito all’altare. Fu un colpo di fulmine che balenò nel cielo di quella Matera difficile e in trasformazione continua, ma che legò per sempre due anime destinate a fare grandi cose insieme.

A 23 anni, Franco decise di abbandonare il mondo dei bar e delle sale, cominciando a lavorare presso gli allora fiorenti mulini e pastifici di Matera. Per 20 anni, attraversando crisi e riconversioni del settore, ha continuato ad imparare tutti i segreti sul miglior grano, sulle macinature della farina, sulle qualità di pasta prodotte, su come renderle appetitose una volta servite sulle tavole.

Ma c’era qualcosa che spingeva Franco all’autonomia.

Con una sua famiglia ore sulle spalle, Franco decise di rischiare.

Rilevò la tavola calda inizialmente avviata da sua sorella e suo cognato, dove si preparavano piatti pronti e rosticceria. Fu uno dei primi a gestire questo tipo di attività, il cui successo, dettato da una prospettiva lungimirante, fu straordinario.

Erano i primi anni ’90. Era l’estate dei mondiali.

Franco e Maria, con i bimbi piccoli, si ritrovarono, al primo giorno di gestione, ad avere talmente tante prenotazioni per portate d’asporto che non ci credevano neanche loro. 

Si rimboccarono le maniche, cominciarono ad impastare e a preparare per non deludere neanche uno dei palati che avrebbero gustato le loro leccornie durante i 90 minuti di partita dell’Italia di quella sera. Una sera calma e serena per i tifosi, ma frenetica per questa nuova coppia in affari.

I sacrifici, le notti insonni, le feste godute a metà, le soddisfazioni e le sperimentazioni in cucina per ravvvivare il sapore dei piatti della tradizione: la vita nella tavola calda scorreva mentre i figli crescevano e l’esperienza aumentava.

Ed è guardando i propri figli crescere che affiorò in Franco e in Maria l’idea di costruire qualcosa per il loro futuro. Era il 2000 quando inaugurarono il Ristorante Da Stano. Ed è nel 2010 che Franco e Maria decisero di dedicarsi, con i figli Leo e Valerio, a questa attività, lasciando la tavola calda al figlio Gianfranco.

All’ingresso del Sasso Barisano, nei pressi del complesso di Sant’Agostino, oggi il Ristorante Da Stano è uno dei ristoranti più rinomati in città. Un luogo dove non si mangia, ma si assapora la tradizione. Una tradizione che si riscontra nella cucina, nella qualità dei prodotti locali selezionati con cura. Una tradizione in cui le storie della città, della famiglia, dell’esperienza di vita sono gli ingredienti di una ricetta unica. Tutta da gustare.

Città e storia di cui tutti s'innamorano.